Urlare al patriarcato non è il modo per affrontare il caso di Giulia Cecchettin

Dietro agli episodi sempre più frequenti di violenza e rabbia tra i giovani c’è la volontà di apparire perfetti, causato dai social, e l’assoluta mancanza di responsabilizzazione

Elisa Caponetti, esperta in psicoterapia, psicologia giuridica e criminologia, analizza la recente serie di violenze contro le donne con una prospettiva critica e approfondita sulla società contemporanea.

“C’è stato un notevole mutamento sociale, culturale e familiare che ha portato a una crisi profonda. In un breve arco di tempo, siamo stati testimoni di un’accelerazione drammatica che ha culminato nell’attuale catastrofe.”

Osserva un aumento dei casi di rabbia e violenza, sia tra i giovani che tra gli adulti, attribuendo tali comportamenti a frustrazioni e fragilità personali non gestite adeguatamente. “Questi atti violenti spesso derivano dall’incapacità di gestire la frustrazione e di comprendere le conseguenze dei propri comportamenti.”

Interrogata sull’influenza del patriarcato, Caponetti sottolinea la complessità del problema, che affonda le radici in molteplici fattori sociali, dall’ansia di perfezione alla mancanza di educazione emotiva. “Il problema va oltre il patriarcato. Coinvolge anche la mancanza di responsabilità tra giovani e adulti.”

Sugli atteggiamenti improntati all’impulsività e alla mancanza di considerazione delle conseguenze, Caponetti nota che molti individui sembrano credere di poter agire senza limiti, senza assumersi le proprie responsabilità. “Spesso si assiste a violenze di vario genere, diffuse sui social e nei media, il che solleva interrogativi sul ruolo delle famiglie e sulla cultura mediatica.”

Sul tema della gestione della frustrazione, l’esperta sottolinea come i giovani abituati a un’eccessiva gratificazione e a una mancanza di confronto con il fallimento possano reagire con rabbia quando le aspettative non vengono soddisfatte. “È una questione di personalità fragili, incapaci di affrontare emozioni e relazioni in modo sano, persino con coloro che affermano di amare.”

Tratto dall’articolo di Lorena Loiacono de Il messaggero del 20 novembre 2023