Parlarne senza vergogna

Capita spesso che l’arrivo della cicogna stravolga negativamente la vita affettiva e sessuale delle coppie? Se succede, significa che la coppia non è affiatata?

La nascita di un figlio segna un passaggio estremamente importante e delicato nella vita di una coppia, implicando, già a partire dalla gravidanza, diversi graduali cambiamenti che pian piano si ripercuoteranno in tutte le sfere della loro vita. La fase di gestazione condurrà la coppia verso ciò che si definisce il percorso di transizione alla genitorialità. Ciò implica profonde trasformazioni sia a livello emotivo che relazionale, anche nei singoli individui. Con la nascita di un figlio, i neogenitori si trovano a dover gestire un’importante ristrutturazione della loro relazione, effettuando un passaggio di ciclo vitale.
Il loro precedente equilibrio viene velocemente a trasformarsi in un sistema di relazioni più complesso, dove la maggior parte delle energie e delle attenzioni saranno riservate al piccolo. Ciò può inizialmente destabilizzare anche fortemente la coppia, investendone la sfera intima e sessuale, andando così a creare forti stress e tensioni nella relazione stessa. Sebbene la compartecipazione e l’unione della coppia possano facilitare questo passaggio, la profondità del cambiamento è in grado di perturbare anche coppie più affiatate e stabili.

È possibile tornare all’intesa sessuale precedente o persino creare qualcosa di nuovo e più soddisfacente?

Assolutamente sì. Ritrovarsi, riconoscendosi sia nella condizione di coppia genitoriale che coniugale è sicuramente necessario. Ciò riguarda anche la sfera intimo-sessuale, pur rappresentando un passaggio notoriamente critico soprattutto nelle primissime fasi dopo la nascita. Quello che serve alla coppia, nel rispetto dei tempi necessari all’adattamento a queste nuove dimensioni relazionali e familiari, è una buona dose di capacità di ascolto e comprensione dell’altro. Tali caratteristiche rendono maggiormente supportivo  l rapporto fra partners e permettono una comunicazione sana e sincera. Tutto ciò è possibile e potrebbe anche, come qualsiasi cambiamento profondo, condurre a scoprirsi e conoscersi di più.
Tuttavia, è importante ricordare che sia da un punto di vista fisico sia psicologico la donna possa attraversare un momento molto difficoltoso dopo il parto e ciò potrebbe non riguardare unicamente la mancanza di desiderio sessuale. La modalità e le caratteristiche del parto stesso, le variazioni ormonali e umorali tipiche delle fasi post-partum possono rendere difficoltosa la condivisione nella coppia e possono indurre la donna a una forte sofferenza psicologica. È importante saper riconoscere i campanelli d’allarme che possano far pensare a una depressione post-partum.

Che cosa devono fare i due partner quando l’arrivo di un bebè penalizza l’intesa sessuale?

È sicuramente molto importante saper riconoscere le proprie paure e i propri bisogni. È fondamentale che ciascun individuo sia in grado di parlarne e di condividerlo con l’altro. È molto diffuso che una donna possa sentirsi meno attraente, meno desiderosa, o abbia timore di non riuscire a controllare la propria fertilità, oppure che un uomo si senta estromesso dalla relazione unica di attaccamento tra mamma e bambino, percependo la compagna come meno partecipe e più lontana. La mancanza di desiderio sessuale non deve immediatamente spaventare. La coppia può riprendere con gradualità contatto con la sfera intimo sessuale,
rispettando i propri tempi, desideri e bisogni.

È giusto portare pazienza, rimandare il problema?

Darsi il tempo e legittimarsi di fronte ad alcuni timori o difficoltà legate a questa nuova e impegnativa fase di vita è l’aspetto essenziale che permette alla coppia, con gradualità e reciproco ascolto, di riavvicinarsi e rimodellarsi in base ai nuovi e unici bisogni individuali, familiari e di coppia. L’importante è non negare però l’esistenza di un problema. Il non riconoscerlo, il rimandare l’incontro con l’altro potrebbe non ottenere null’altro che l’inasprirsi del problema, sottovalutandolo e allontanandosi così sempre di più. Parlarne senza vergogna e con libertà rientra in quell’obiettivo di salute e benessere comune a cui la coppia dovrebbe poter
aspirare. È inoltre utile ricorrere ad un aiuto di un professionista laddove necessario, così da poter chiarire i propri dubbi.

Molte persone credono che un tradimento senza amore possa addirittura rafforzare la coppia.

Il tradimento spesso implica la mancanza di uno stato di benessere all’interno della coppia. Ciò che la letteratura e le statistiche suggeriscono in realtà è che rappresenta per la coppia una delle esperienze più difficoltose da superare. Sembra una delle cause più comuni che conducono alla fine di una relazione o addirittura al divorzio. L’aspetto curioso sembra essere rappresentato dal fatto che, nonostante la drammaticità con cui il tradimento venga percepito nelle coppie, la fantasia di tradire sembra essere un’esperienza diffusa sia nella popolazione maschile che femminile.
Ciò che significa tradire per ciascuno di noi è strettamente personale. La valutazione morale e psicologica del fatto è soggettiva e dipendente da fattori individuali, culturali e sociali. Ognuno di noi potrebbe sentirsi tradito in diversi modi, non contemplando unicamente l’avvenimento di un contatto fisico-sessuale. Difficile poter affermare che un tradimento possa di per sé portare vantaggi diretti al benessere di coppia. È indubbio che sia sicuramente in grado di favorire dei cambiamenti, sebbene spesso difficoltosi.

Tratto da Lei Syle di febbraio 2022