Andare dritti al punto

Essere onesti è un tipo di approccio che, di per sé, può facilitare o inibire l’incontro erotico con l’altro?

In generale, possiamo sicuramente affermare che può facilitarlo soprattutto laddove per essere onesti intendiamo la capacità di utilizzare una modalità comunicativa efficace che ci permette di condividere con l’altro cosa sentiamo e pensiamo, mostrando una buona dose aggiuntiva di capacità di ascolto. Ciò faciliterà senza dubbio l’incontro con l’altro in generale e di conseguenza anche quello erotico. Nella seduzione spesso si pensa che il compiacere il nostro interlocutore sia forse lo strumento più efficace per attirarlo.  Tuttavia, lo è ancora di più stimolarne la curiosità e l’interesse. Parlare di sé e dei propri desideri permette di farsi conoscere meglio, comprendendo con più facilità se questo sia uno scambio reciproco in grado di aprire le porte della sintonia e della connessione. In definitiva, permetterà di attirare a sé partner più affini a noi.

Essere onesti è comunque positivo. Ma quali sono i limiti – se ci sono – da non oltrepassare, soprattutto a un primo appuntamento?

Essere onesti è un vero e proprio stile di vita. Ci consente di avere consapevolezza di ciò che desideriamo e di conseguenza di porci in modo altrettanto chiaro quando approcciamo all’altro. E’ quindi fondamentale prima di tutto essere leali e onesti con sé stessi così da potersi rispettare e di conseguenza poter rispettare anche l’altro. Un grande limite è sicuramente rappresentato dal non dare sufficiente attenzione alle proprie aspettative e ai propri desideri giungendo al primo incontro a volte inconsapevoli dei propri bisogni e dei propri voleri. Tutto ciò può determinare un primo approccio caratterizzato da modalità poco chiare, confuse e volte poco delineate. Come abbiamo visto anche dal racconto della protagonista della storia, vi è una grande differenza fra cercare un’avventura o essere alla ricerca di una relazione stabile. Per potersi esporre bisogna quindi conoscere i propri limiti e desideri, agendo consapevolmente ed evitando così di finire semplicemente a compiacere l’altro o a prevaricarlo. Occorre inoltre tenere presente che quando parliamo di limiti, si possono intendere con due accezioni molto diverse tra loro: in senso più negativo, il limite è inteso come una barriera invalicabile, ma al contrario può assumere un valore di soglia, rappresentando l’apertura verso nuovi orizzonti. Ognuno di noi stabilisce i propri limiti anche in base ad una propria soglia personale di valori, pertanto, non esistono limiti uguali per tutti da non poter oltrepassare già dal primo appuntamento.

Ha riscontrato questa tendenza dell’honesty bombing, come la definiscono, anche nella sua esperienza professionale, in base ai racconti dei pazienti?

Assolutamente si. La pandemia ha scombinato diversi equilibri. Le nostre abitudini e la nostra quotidianità per molti mesi sono dipesi dai continui cambiamenti dovuti ai Dpcm e alle regole anti-contagio. Il lavoro, la vita privata, la socializzazione e le relazioni hanno subito effetti collaterali non indifferenti. Nulla di tutto quello che abbiamo vissuto negli ultimi 18 mesi era prevedibile.
L’essere single durante una pandemia globale è stato spesso vissuto come un ulteriore difficoltà. L’isolamento forzato, soprattutto nei primi mesi di lockdown, ha corrisposto spesso alla vita sociale congelata, alla paura e all’impossibilità di poter fare nuove conoscenze. Di fronte a questo ognuno di noi ha reagito attivando modalità comportamentali differenziate legate anche alle proprie caratteristiche personali. Molti si sono ritirati ancora di più, altri si sono esposti al pericolo del contagio. L’honesty bombing, è una strategia, un modo per proteggersi da questa continua incertezza, per andare dritti al punto anche nelle relazioni. Se da una parte può celare in sé numerose risorse e risultare efficace e maggiormente soddisfacente, dall’altro potrebbe produrre un’eccessiva razionalizzazione pragmatica dell’incontro dell’altro.

Al di là degli esiti della pandemia, che cos’è che a volte impedisce di essere davvero sinceri con noi stessi, prima ancora che con gli altri, rispetto a quello che desideriamo? Di che cosa si ha paura?

Essere sinceri sicuramente facilita l’approccio alla vita, genera armonia interiore e facilita le interazioni con gli altri. Eppure, ciò nonostante, sono tantissime le situazioni in cui si mente. Lo si fa per compiacere agli altri, per paura di essere rifiutati, o anche per paura di ferire l’altro, tralasciando il fatto che però così facendo feriamo noi stessi. Non esiste un’unica motivazione e non è soltanto la paura a bloccarci. Ognuno di noi mantiene un personale equilibrio, funzionale a poter progredire nelle sfide pratiche ed emotive quotidiane. Essere sinceri, come dicevamo, significa ancora prima essere consapevoli di sé, dei propri stati interiori. Ciò implica conoscere e saper gestire le proprie emozioni, i propri punti di forza e debolezza, sviluppare grande sicurezza nel proprio valore e nelle proprie capacità.  Ammettere a noi stessi cosa di cui abbiamo bisogno realmente, potrebbe rompere questo equilibrio e porre di fronte alla necessità di raggiungerne uno nuovo. E questo può spaventare.

Tratto da Lei Style Dicembre 2021

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